Le strade di questa città vibrano di vita, di colori e di storie: immergiti nell’autenticità di Napoli attraverso gli occhi e le voci della gente di Napoli.
Virginia E’ l’unicità di questa città a renderla speciale, spesso la gente disprezza ciò che è unico perché non lo capisce…ma non lo capisce perché non lo conosce… Napoli avrà tutti i problemi, i disagi e i difetti di cui si è sempre parlato ma c’è qualcosa di enorme e fortissimo che spinge le persone ad amare questa città nonostante tutti i contorni ed è proprio questo che la rende unica.
Fabrizio Se i napoletani amassero Napoli come amano il Napoli, avremmo la metà dei problemi, il doppio della felicità e la città più bella e visitata del mondo. Abbiamo la storia, la cultura, i luoghi ed il cibo, eppure continuiamo a retrocedere. Napoli, “un paradiso abitato da diavoli”.
Gioia Napoli, tempesta imperiosa di emozioni, commovente ricordare odori e sapori lontani, dimostra che il mondo è un groviglio pericoloso di istinti ma che è sempre possibile trovare la via della felicità, sorridere al sole, all’odore di salsedine.
Luca Napoli è la città in cui non si parla ma “s’allucca”, la città in cui il macellaio diventa “‘o chianchiere”, la città in cui una singola vocale può valere più di mille parole, la città in cui gli accenti vengono spostati sull’ultima sillaba ma la centrale piazza Cavour diventa inspiegabilmente PIAZZA CÀVOUR. Napoli è il Principe della Risata in coppia con Peppino, il grande Eduardo e la penna di De Crescenzo, le voci di Carosone e Pino Daniele.
Francesca Vivere a Napoli dipende dal tipo di persona che sei, se sei una persona che si adatta facilmente o se sei una persona difficile. Personalmente credo di essere una persona che si adatta facilmente alle varie sfide giornaliere. Anche se il fatto di adattarsi ad ogni situazione sembra un luogo comune, una volta che sei abituato a vivere in una città come Napoli credo sia difficile che tu ti possa sorprendere in qualsiasi altra parte del mondo perché qui ne vedi davvero di tutti i colori. Qui tutte le cose sono un po’ più improvvisate però la rendono anche più bella. E’ proprio questa improvvisazione…le persone agiscono spesso a caso e quindi di conseguenza anche gli eventi a volte capitano a caso!
Sara Essere napoletani significa rispettare la propria città e far sì che chiunque la viva, anche solo per un giorno, possa inebriare la testa e il cuore di un bel ricordo. La rivoluzione, la resilienza e la libertà sono valori che ho rivisto spesso nella cultura partenopea; quando sono via, cerco di esportarli e proiettarli anche nei miei piccoli momenti di attivismo politico/culturale o nella semplice quotidianità. Nonostante mi sia allontanata per motivi di studio, un giorno spero di poterci ritornare per contribuire al riscatto che davvero merita. Napoli è il mio punto di partenza, la malinconia del mio cuore quando sono lontana. È un pezzo di mondo da preservare, una città con gli occhi stanchi e la bocca sorridente (e anche un po’ scugnata).
Fulvia Se vivi a Napoli non ti senti giudicato, è una città che capisce i tuoi lati oscuri perché anche lei li ha…è una grande madre di tanti figli che non può controllare passo passo ogni tua mossa ma alla fine ti perdona…penso che non lascerò questa città perché altrove mi sentirei solo una ospite. Essere napoletano significa saper cambiare passo, affrettare o rallentare, come ci ricorda il Vesuvio sapersi adattare alla flessibilità della vita.
Camillo Dobbiamo ringraziare i Borbonici, hanno portato benessere in questa città. E’ una cosa che nessuno dice. Immagina che avevano una cultura del “verde”, immagina grandi strutture, grandi opere…la Galleria, il Municipio ed i grandi palazzoni del Corso Umberto l’hanno fatti loro. Guardate la città anche sotto questa prospettiva. Rivedete le varie dominazioni storiche, chi sono stati i meno fetenti? Gli Angioini hanno fatto strage. I Savoia li abbiamo cacciati ma i Borbonici no… Tre cose sono importanti nella mia vita: i miei genitori, il mio essere napoletano e lavorare al Maschio Angioino!
Norè Napoli è una di quelle città che trasmette colori, sapori, emozioni. Ogni strada ha una storia, ha un profumo. Napoli è una città di amore.
Francesca Sicuramente Napoli è una città che stimola molto a livello artistico, anche per questo ho scelto di studiare all’Accademia. Sicuramente non è una città come le altre: proprio a livello di società, si scende per strada, si incontra gente diversa, creativa e non è solo spazzatura e corruzione come in effetti si pensa. Credo sia una bella città in cui vivere.
Vittorio Napoli è come un genitore: Fin da quando nasci lo ami incondizionatamente. Crescendo ti delude, ne vedi il male e i difetti. Maturando impari che il male, anche solo un pò, fa parte di noi in quanto esseri umani, ed ecco che l’amore ritorna, più maturo, conscio del lato oscuro. Chi ama questa città, chi ama veramente Napoli, accetta e ne combatte anche il lato oscuro, non lo rifugge.
Mario Sono un vecchio contrabbandiere di sigarette. Napoli è la città più bella del mondo ma non lo dico perché sono napoletano. Ho girato per il mondo e non ho mai trovato una città così. Il folklore che c’è a Napoli non esiste da nessun’altra parte.
Rosalia Vivere a Napoli è come stare in una grande casa. È camminare nei suoi corridoi senza sentirsi mai soli perché c’è il calore della gente che seppur sconosciuta è un po’ la tua famiglia. È stare a casa perché cammini e senti forte quell’odore di ragù che ti ricorda tanto tua nonna. Vivere a Napoli è stare a casa.
Giovanni essere napoletano è come aver fatto tutti i master di questo mondo e hai un passepartout: tutto è semplice, se hai vissuto a Napoli e ne sei uscito corazzato e non massacrato, secondo me hai un vantaggio su tutti.
Carla La domenica al tramonto, di parecchi anni fa, avevo l’abitudine di accompagnare mio fratello a Napoli insieme a mio padre: era iscritto lì all’università e i primi tempi avevamo quest’usanza. Ecco, Napoli per me è quel momento di felice nostalgia, in cui da lontano, in macchina, osservo la città prepararsi alla sera e, nonostante quella leggera malinconia, avevo già il desiderio di rivivere quel piccolo attimo. Napoli è una serena nostalgia che mi culla ogni volta che ritorno.
Mario Ogni città, ogni Paese ha le sue incongruenze, le sue difficoltà, le sue imperfezioni; Napoli, forse, un pó di più . Ovunque c’è da (ri)costruire, da rimboccarsi le maniche, da impastare la calce col sangue. Siamo figli del caffè sospeso, della mano tesa, dell’amore per la terra materna e per il fratello sconosciuto, incontrato per le vie del centro storico. Amare non è non lasciar mai la proprio casa d’infanzia : amare è riparare il buco nel tetto, la porta malconcia, è rianimare la casa, perché possa accogliere con lo stesso amore che diede a noi la vita del prossimo che l’abiterà . Per noi, per la nostra terra, per chi verrà dopo : lasciamo ognuno il proprio caffè sospeso.
Federica Essere napoletani significa avere un’identità più forte rispetto a qualsiasi altro italiano. Non ti senti solo italiano ma ti senti prima di tutto anche napoletano. Lo sperimento perché viaggiando molto, quando qualcuno mi dice ‘sono di Milano, sono di Otranto, sono di Palermo’ ed io dico che sono di Napoli, lo faccio con una certa fierezza che gli altri non hanno. Però non nascondo che, nonostante tutta questa fierezza e questo amore che provo per la mia città, in realtà me ne voglio andare. Questo è il posto dove sono cresciuta e sono diventata grande ma tutto ciò non mi aiuterà nel percorso della mia vita. Sono arrivata al punto in cui so che per andare avanti o comunque per cambiare quella che sono, devo andarmene. Mi piace tantissimo stare in mezzo alla gente, mi piace quando le strade sono affollate. In queste strade non si è singoli individui, non si è sconosciuti, perché in un modo o nell’altro le altre persone le conosci, sono napoletani come te, sei consapevole che in un modo o nell’altro fanno parte di te e di quello che sei. C’è un’atmosfera meravigliosa, per quanto dicano che Napoli sia invivibile.
Beatrice Non so bene cosa significhi essere napoletani ma, per me, vivere a Napoli significa essere innamorati. Ricordo i miei primi viaggi a Napoli quando ero solo una bambina. Ricordo le pubblicità in napoletano sui manifesti, la sagoma del golfo dipinta sulle insegne dei bar, nei negozi di abbigliamento e sulle tazzine del caffè. Ricordo le pubblicità delle prime paytv, che a Milano riportavano le offerte stagionali, a Napoli invece ritraevano il suo panorama. Penso che da piccola non lo capivo, questo continuo richiamo alla città, ridonante, spudorato, esaltato, inadeguato. Ma ho scelto di vivere qua e mi sono ritrovata rapita dalla stessa amorevole follia. Perché è così che siamo tutti noi, no? Napoli per tanti è il luogo di nascita, ma quasi per tutti quelli che ci vivono è una scelta. Non è affatto detto che lontano la vita sia migliore o più semplice, ma tra di noi, diciamocelo, ce lo domandiamo spesso. Però alla fine restiamo tutti a Napoli, e ci stiamo così: orgogliosamente, sfacciatamente, fragorosamente e a volte inadeguatamente, di giorno in giorno scegliamo questa dolce frenesia. Noi innamorati abbiamo occhi solo per lei e delle altre belle non ci importa granché. Napoli Napoli Napoli Napoli mi fai diventare matta e anche per questo sono sempre più pazza di te.
Alessandro Io sono nato a Milano e vivo tuttora a Milano ma la mia famiglia, da parte di mia mamma, è di Napoli. Pur essendo molto legato alla città di Napoli io sono comunque contento e orgoglioso di essere nato e cresciuto a Milano. Se tu mi dovessi chiedere quale può essere una classifica delle città che io preferisco e adoro, metto al primo posto Napoli senza pensarci due volte, perché quello che ti può dare una città come Napoli secondo me né Milano né il resto del mondo può dartelo. Sono stato recentemente in Germania per un mese: ho notato posti, non dico brutti, ma quantomeno insulsi, neutri, che organizzati in un certo modo con pulizia, organizzazione e gestione dei servizi, fanno diventare qualcosa di neutro e inutile come una magica esperienza di vita nella natura. Pensare che nella città più bella del mondo, e lo dico da milanese, non ci sia questa organizzazione e questa gestione dei beni e della bellezza che c’è, fa arrabbiare e fa dispiacere perché solamente con un po’ di organizzazione, e solo con Napoli, a mio parere l’Italia potrebbe essere 500 volte più ricca di tutta l’Europa. Sottolineo il fatto di dirlo da orgoglioso abitante di Milano e nato a Milano. Non saprei dire com’è vivere a Napoli: per me è sempre stata vacanza, è sempre stata estate, Natale, parenti e amici. Vivere a Napoli è una cosa che non posso descrivere con certezza, posso solo immaginare cosa possa essere: quell’odio e amore che può dire tutto e nulla.
Giuseppe Ho aperto l’Università Stradale per far vedere al mondo che anche a Napoli esiste gente intelligente, ho girato per 30 anni il mondo e sono tornato qui a Napoli perché ho intenzione di stabilire un guinness dei primati che verrà riportato sui libri in tutte le lingue del mondo e così quando vedranno il guinness di un napoletano ammireranno Napoli.…e vedranno che è un grande guinness intelligente! Voglio portare Napoli nel mondo grazie all’intelligenza e all’arte matematica. Ho solo la quinta elementare ma riesco a fare calcoli estremamente complessi. Le persone le faccio laureare con un giochino che ho lì, imparato il giochino possono laurearsi!
Angelo Napoli è una città sofferta. Una volta primeggiavamo in Italia, ricordiamo il Regno delle Due Sicilie. Poi sono successe tante cose che noi ben sappiamo, come ci raccontava in qualche parodia il bravo Paolo Caiazzo. Adesso si soffre perché è a livello nazionale più che Napoli.
Francesco E’ difficile parlare di Napoli senza cadere nel banale. Una delle sue cose più costruttive è che ti forma: chi vive qui può vivere ovunque. Napoli non lascia spazio ad esitazioni o insicurezze. O sei pronto o ti divora.
Ferdinando I napoletani hanno un buon cuore, sappiamo ospitare gli altri. Ma le cose come stanno adesso non vanno più bene, non possiamo ospitare più nessuno perché qua non ce n’è nemmeno per noi. Napoli è per il turismo, è per i turisti. Purtroppo però non viene valorizzata. Qui a quattro passi abbiamo gli Scavi di Ercolano ma non vengono valorizzati bene. Non ci sono alberghi, le strade non sono ben tenute. Questo paese potrebbe essere ricco solo grazie al turismo e invece non c’è niente. Questo governo dovrebbe prendere un po’ le redini in mano e far vivere un po’ meglio la gente perché non ce la fa più. Stiamo andando verso la Terza Guerra Mondiale. Qua non viviamo più.
Livia Si dice che l’erba del vicino sia sempre più verde; la verità è che la terra da cui provieni ti entra nelle vene sin dalla nascita, e quando te ne separi, senza l’idea di tornare, ti sembra che una parte di te sia andata perduta, sia stata strappata dal dovere, dalla necessità. Sono le cose piccole quelle che mi mancano di Napoli: il rito del caffè bollente, anche a tarda notte, come attimo di ritrovo e intimità; è l’odore della salsedine mescolato al profumo delle noccioline caramellate lungo Mergellina; la sagoma del Vesuvio, che come un gigante silenzioso veglia sulla sua terra; è lo squillo di un dialetto che non è mai avaro, come le mani dei passanti sempre tese ad aiutarti; sono gli scogli di Posillipo a notte fonda, quando tutto tace e senti l’aria nei polmoni e le onde contro la roccia. La verità è che siamo un popolo fatto di lava e sangue, la miseria degli scugnizzi e la nobiltà dei Borbone mescolati in uno stesso volto; siamo vincolati a una terra che ci delude in continuazione, ma che non riusciamo ad odiare.
Alessandro Vivere a Napoli significa avere un sacco di compromessi: mezzi che non funzionano, avere per forza un mezzo proprio altrimenti non ti puoi muovere, vivere in un ambiente che non è sempre il top dove puoi avere anche delle brutte sorprese e fare degli incontri non troppo graditi… Sto raccontando le cose negative di Napoli perché vivendoci diciamo che le cose belle non le vedo sempre. Ecco una delle cose spiacevoli: cercano di vendermi accendini mentre rispondo alle tue domande! Questa è Napoli fondamentalmente, la si ama anche per questo. Non dico che è brutto viverci ma è difficile viverci, è difficile ambientarsi. Alcune cose non le vediamo perché ci siamo talmente abituati che ci sembra normale.
Giulia Napoli significa imparare a vivere. Se un giorno dovessi avere dei figli vorrei farli nascere e crescere a Napoli perché Napoli ti forgia e ti dà la possibilità di saper campare. Napoli è una città bellissima a parte le solite banalità sulla città che hanno anche rotto i coglioni: lo sappiamo che è bella, abbiamo gli occhi per guardarla! Nono sono napoletana di origini ma mi sento napoletana, infatti sul mio profilo Instagram ho scritto ‘naturalizzata napoletana’ perché sono di vicino Roma, ho vissuto a Napoli e attualmente vivo a Milano dove utilizzo il panaro. Per me essere napoletana, oltre ad essere un grandissimo orgoglio, significa saper vivere ovunque. Ho imparato a guidare a Roma, ho reimparato a guidare a Napoli. La mia schiena è ricoperta di tatuaggi dedicati a Napoli: ho la Madonna dell’Arco, San Giovanni Battista che era il santo della loggetta nella mia prima casa nei quartieri a Napoli e infine la testa di Lucia della Chiesa delle Anime del Purgatorio alla quale ho donato il mio fazzoletto pieno di lacrime quando sono andata via da questa città.
Andrea Vivere a Napoli è quasi una sorta di scommessa e si vive molto alla giornata: quando scendi la mattina per andare a lavoro può capitarti qualsiasi cosa, può essere semplicemente un sorriso in metropolitana. Questo può succedere ovunque e non solo a Napoli. La nostra è una città come le altre solo che se ne parla di più. I sorrisi, il calore della gente, quest’immagine di Napoli è stereotipata. Un’immagine vera ma anche non vera! Può succedere totalmente il contrario, l’opposto di ciò che ti aspetti di Napoli. Puoi incontrare una persona non calorosa o una persona antipatica. Il napoletano genuino esiste ancora ma molti indossano una maschera: si adattano spesso e volentieri in qualsiasi situazione e cambiano il loro atteggiamento in base a chi incontrano.
Antonio Napoli è uno stato d’animo, un modo di essere, non è una città. Probabilmente senza Napoli non sarei la stessa persona di oggi per la capacità che questa città ha avuto nell’insegnarmi che anche nei chiaroscuri possono esserci dei giochi di luce molto interessanti. Non so se sarà la mia città in futuro però so che le devo molto da un punto di vista lavorativo e soprattutto da un punto di vista emotivo. Se Napoli è uno stato d’animo questo per me significa raccontare e Napoli è avere sempre qualcosa da raccontare e cercare sempre qualcuno a cui poterlo fare. Tutti i paesaggi e tutte le contraddizioni della città hanno fatto da sponda ai miei racconti più belli da un punto di vista personale e lavorativo. Ed è per questo che non smetterò mai di essere infinitamente grato a Napoli nonostante le difficoltà che ha saputo mostrarmi e con cui mi ha insegnato a convivere.
Roberta Vivere a Napoli dipende dal tipo di persona che sei, se sei una persona che si adatta facilmente o se sei una persona difficile. Personalmente credo di essere una persona che si adatta facilmente alle varie sfide giornaliere. Anche se il fatto di adattarsi ad ogni situazione sembra un luogo comune, una volta che sei abituato a vivere in una città come Napoli credo sia difficile che tu ti possa sorprendere in qualsiasi altra parte del mondo perché qui ne vedi davvero di tutti i colori. E’ una città che offre un sacco di posti di svago anche se sono difficili da trovare, non sono così facili come ad esempio in una città come Roma dove qualsiasi tipo di mostra, manifestazione, spettacolo sono reperibili online e puoi sapere subito dove e quando. Napoli non è così, tutte le cose sono un più improvvisate però la rendono anche più bella. E’ proprio questa improvvisazione…le persone agiscono spesso a caso e quindi di conseguenza anche gli eventi a volte capitano a caso!
Isabella Napoli è Paradiso e Inferno. Paradiso perché è una città bellissima e Inferno perché è difficile viverci: i mezzi di trasporto non funzionano e poi perché in certe zone non ti senti mai sicura nonostante Napoli sia la tua casa.
Walter Sono un barcaiuolo e mostro ai turisti le bellezze della nostra città. Sono entusiasti e rimangono sempre a bocca aperta. In 12 mesi, se fa 3 mesi di maltempo a Napoli è ASSAI. Come diciamo qui, stiamo nel ventre della vacca.
Gianluca Potrebbero ammaliarmi i tuoi abiti a festa che talvolta sei solita indossare quando sicura mi osservi all’ombra dei tuoi colli. Tuttavia, ti preferisco nuda, percorrere i bassifondi di polvere e stelle. Così, quando alla sera ti spoglio di indumenti e ornamenti ti scopro vestita di un corpo da sirena scrutare ai piedi di un porto antico gli orizzonti della Magna Grecia. Certo, la vista è offuscata dai fumi di incenso o di pattume che sospirano i viandanti alle porte del Paradiso in un triste e beato, ultimo e infinito respiro.
Christian Essere napoletani, per me, significa essere porosi. Come descrisse il grande filosofo Walter Benjamin quando venne a visitare la nostra città: Napoli è una città porosa. La vita privata sporge verso quella collettiva e questo si riflette, dal punto di vista sociale e culturale, nella solidarietà, nella improvvisazione, nella mancanza di regolarità dei napoletani e della città rispetto ai suoi spazi, edifici, abitazioni, strade. Niente è segnato una volta per tutte, la presenza dei piccoli spazi ci invita ad essere fragili e di cuore, le distanze quasi non esistono né al bar né mentre si passeggia. Devi sempre scansarti o cedere il passo, per questo, forse, amiamo l’ammuina di stare assieme. Da noi, l’origine non è ancora stata inquinata dalla modernità. Le vite private sono dischiuse, lo spazio fisico ci condanna a parlarci, ad aiutarci, a fare la colla contro le ingiustizie.
Chiara Napoli è l’arte dell’arrangiarsi che potrebbe essere visto da una connotazione negativa. Per me invece è una cosa tanto tanto bella perché vuol dire anche inventare e quindi dà la possibilità di creare cose nuove e belle. E’ una cosa complicata spiegare cosa vuol dire essere napoletani, è come l’amore! Come lo spieghi a parole? E’ semplicemente quel rapporto di odi et amo che diceva anche il nostro carissimo Catullo: tante cose messe insieme che però rendono sicuramente movimentato l’essere napoletani. Il movimento è sempre una cosa bella nella vita perché è sinonimo di fare, di camminare di cambiare.
Ciro Nell’Alessandra di Licofrone (storico greco del IV secolo a.C.) Napoli è stata fondata da Phalero, l’eroe che ha partecipato alle Argonautiche quindi al vello di Giasone, e appartiene alla civiltà premicenea e oggi rappresenterebbe la città più antica del mondo in quanto Babilonia non esiste, Troia non esiste, Napoli è rimasta ancora. La tomba di Parthenope si trova vicino alla torre di Phalero. Napoli si può considerare come la culla culturale di tutto il Mediterraneo, quello che non sa il Nord. Al Nord, la vergogna d’Italia, esiste ancora un museo che si chiama Cesare Lombroso che sviluppò le teorie razziste di cui si è servito il nazismo. Prendendo il teschio di un meridionale che si ribellò all’esercito piemontese disse che noi meridionali eravamo inferiori a quelli del Nord.
Mario Sono molto orgoglioso di essere napoletano. Sono uno scugnizzo e indosso le vesti di Pulcinella per comunicare la mia napoletanità a questa splendida città. Pulcinella direbbe che Napoli è la città più famosa al mondo per la sua spontaneità, per il suo modo di essere e per la sua disponibilità verso il prossimo. I turisti la apprezzano molto. Addirittura ci sono persone che mi dicono “guardate qua Pulcinella, voi avete il Paradiso. Avete questo splendido Golfo e noi possiamo solo crearlo virtualmente se vogliamo averlo, invece voi lo avete qui dietro l’angolo ed è reale”. Questo è uno dei nostri tesori.
Ho condiviso con voi solo un piccolo assaggio delle 1000 incredibili foto raccolte in questi anni. Se desideri rimanere al passo con tutto ciò che faccio e non perdere mai un nuovo scatto o un’emozionante intervista, ti invito a seguirmi sui social media: qui pubblico costantemente nuove foto, storie, dietro le quinte e contenuti esclusivi. È il luogo perfetto per restare aggiornati sulle nostre ultime avventure fotografiche.